Acciaroli, "Pioppi" e Pollica nel Cilento

Da visitare durante le vacanze a Paestum: Acciaroli, Pioppi e Pollica nel Cilento

Acciaroli è un antico e caratteristico borgo di pescatori.

Per servizio Taxi o Navetta rivolgersi alla Reception dell'Hotel Cristallo.

Acciaroli è la maggiore tra le frazioni del comune di Pollica, in provincia di Salerno, ed unica sede portuale. Il paese ottiene, da numerosi anni, per la qualità delle sue acque le "5 vele" di Legambiente e la Bandiera blu delle spiagge, insieme all'altra frazione pollichese: Pioppi, capitale mondiale della Dieta mediterranea. Ciò le ha dato una certa notorietà incrementando il flusso turistico estivo. La frazione è anche particolarmente nota per l'elevato tasso di centenari tra la sua popolazione. Nel 2016 Acciaroli è stata perfino oggetto di uno studio dell’Università della California, condotto per sei mesi sulla popolazione locale alla scoperta della ricetta di lunga vita.

Da visitare ad Acciaroli:

  • Il porto turistico
  • La Torre Normanna che risale alla fine del XII secolo ed è situata nella zona compresa tra il porto ed il litorale e simbolo di Acciaroli
  • La Torre del Caleo, poco distante dalla Torre Normanna e di epoca successiva, databile intorno al 1500
  • Il centro storico con le tipiche case in pietra
  • La Chiesa dell'Annunziata, risalente al 1187 e costruita su un edificio di epoca romana. Nel corso dei secoli ha subito vari cambiamenti fino all'epoca moderna. Infatti il campanile è datato 1926.

 Pioppi è l'altra frazione marina del comune di Pollica e conta circa 300 abitanti. Nella seconda metà del Novecento, Pioppi è stato un luogo cruciale per le ricerche sul regime alimentare conosciuto come dieta mediterranea. Nella località marinara sono convenuti numerosi studiosi coinvolti in ricerche di medicina preventiva nel campo delle patologie cardiovascolari e degli stili alimentari, tra cui il Seven Countries Study, diretto da Ancel Keys. Pioppi è denominata la Capitale Mondiale Della Dieta Mediterranea.

Da visitare a Pioppi:

  • Il Castello Vinciprova: il palazzo venne edificato nel XVIII secolo dalla famiglia Ripoli, originaria di Pollica e proveniente dalla Spagna. Secondo alcune notizie, il palazzo venne ceduto dai Ripoli per debiti di gioco, contratti in una sola notte. Nel 1888 apparteneva a Giuseppe Sodano, sindaco di Pollica, che poi lo cedette ai Vinciprova di Omignano. Di tale nobile famiglia è degno di nota Leone Vinciprova, che seguì Giuseppe Garibaldi nella spedizione dei Mille. Il palazzo è stato donato dagli ultimi rappresentanti della famiglia Vinciprova al Comune di Pollica, che lo ha destinato a finalità museali e divulgative con l'istituzione del Museo vivo del mare.
  • La Chiesa del Carmine: dedicata alla Madonna del Carmine, fu fondata agli inizi del Seicento. Subito divenne un centro di culto, perché un quadro della Madonna, che vi si venerava, era ritenuto miracoloso. L'afflusso di pellegrini determinò il sorgere di una fiera in concomitanza con la festa del 16 luglio. La chiesetta, gravemente lesionata dal terremoto del 1980, è stata da qualche anno riaperta al culto.
  • Il sentiero del Pozzo dell'Uva Nera: a Pioppi è possibile percorrere a piedi il sentiero del Pozzo dell'Uva Nera. Un suggestivo percorso naturale che prende il nome da un tipo di edera presente sul posto che, quando appassita, somiglia a dei grappoli di uva nera. Lungo circa 3 km, il sentiero segue la riva del torrente Mortella, offrendo ai visitatori un'esperienza piacevole di passeggiata in mezzo alla natura incontaminata.
  • Il Museo Vivo del Mare: Pioppi ospita, nel palazzo Vinciprova, il Museo vivo del mare, uno spazio espositivo dedicato agli habitat marini. Nel museo si svolge anche il festival dedicato alla Dieta mediterranea, una manifestazione nata soprattutto grazie al fisiologo statunitense Ancel Keys (1904-2004), che dalla sua morte viene organizzata dalla redazione del periodico Cronache Cilentane, anche in suo onore.

Pollica è un centro agricolo del basso Cilento, situato sulle pendici meridionali del Monte Stella (1131 m s.l.m.), digradanti al mare fra la punta Licosa e la foce del fiume Alento. Sorge ai piedi di un colle (Serra di Molino a Vento, 557 m s.l.m.), sul quale si costituì il nucleo originario, poi abbandonato. Lungo la costa si trovano le località turistiche di Acciaroli, a sud-ovest, su un breve promontorio roccioso, e di Pioppi a sud-est, presso lo sbocco della valle del torrente Mortelle. Il territorio comunale è compreso nel parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.

Da visitare a Pollica:

  • La chiesa di San Nicola, del XVII secolo. All'interno l'altare maggiore in marmi policromi e il soffitto decorato da Matteo Cilento nel 1890.
  • Il palazzo dei principi Capano del 1610, con massiccia torre medievale, oggi di proprietà comunale;
  • Il convento francescano di S. Maria delle Grazie, del 1611, che conserva all'interno le tele di Nicola Malinconico, il coro ligneo del XVIII secolo dietro l'altare, il soffitto di legno a cassettoni opera di Giuseppe Marrocco da Celso, la statua della Madonna delle Grazie, collocata nel muro di fondo, in una nicchia contornata da un elegante panneggio di stucchi policromi di Pietro Sernicola.
  • La cappella dedicata a San Pietro, risalente al 1524, modernamente restaurata, oggi sconsacrata.
  • La punta è un'oasi WWF che copre una superficie marina di 157 ettari e comprende una tratto di spiaggia per un fronte lineare di 600 metri ed una superficie totale di 4.238,06 mq. La biodiversità sottomarina comprende tappeti di Alghe Fotofile che colonizzano i substrati rocciosi fin dai primi metri di profondità; vaste praterie di Posidonia oceanica, che si estendono fino a circa 30 metri di profondità; una variegata e multicolore comunità vegetale ed animale che alberga tra le cavità dei "flysh", tipica formazione rocciosa caratteristica del Cilento.
  • La frazione Celso con la sua chiesa parrocchiale dedicata all'Assunta, il palazzo baronale Mazziotti, il palazzo Amoresano, la chiesa di Santa Maria di Costantinopoli e l'annesso convento degli Agostiniani.
  • La frazione Cannicchio, paesino dall'interessante struttura urbanistica a vicoli e la chiesa di San Martino del XVI secolo.
  • La frazione Galdo Cilento che nel complesso urbanistico ha mantenuto una caratteristica tardo medievale peculiare. Dove il borgo discende verso il fondovalle, si incontrano nell'ordine: la chiesa di San Rocco; il palazzo dei Rizzo, di impronta cinquecentesca, caratterizzato da una torre cilindrica; la cappella di Santa Caterina, ubicata in una piccola piazza da cui si diramano stretti vicoli; il palazzo dei baroni Galdi edificato su una precedente costruzione medievale: la risistemazione è tardo cinquecentesca, come testimonia il portale del 1605 con sovrastante stemma e sul soffitto a volta dell'androne d'ingresso è raffigurato dipinto il medesimo blasone, ci si immette dunque nel vasto cortile, un tempo sovrastato anch'esso da una torre difensiva e di avvistamento. Da segnalare la contigua cappella gentilizia consacrata all'Ascensione: qui si trova un matroneo che permetteva ai Galdi di assistere alle celebrazioni liturgiche; la chiesa di San Nicola di Bari edificata nel Trecento e risistemata nel Seicento/Settecento e dalla facciata in pietra si vede il fiume Jàndolo.

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